Lunedì 4 ottobre 2021 ci ha raggiunto la spiacevole notizia del decesso del nostro fondatore e Volontario avisino Franco Sangalli, il “Vampiro”, come era apostrofato con simpatia quando chiamava per sollecitare la prenotazione alla donazione di sangue.

Ospite da qualche tempo presso l’RSA Bosco in Città, Franco si era aggravato all’inizio dell’estate ed era stato ricoverato presso l’Ospedale Uboldo di Cernusco S/N per una grave patologia. Grazie ad una trasfusione, Franco era migliorato ed era potuto tornare nella residenza sanitaria di Brugherio. Purtroppo a settembre le sue condizioni sono nuovamente peggiorate.

Franco Sangalli è stato tra i 37 brugheresi che il 28 settembre del 1958 fondarono l’Avis di Brugherio e da allora la sua vita è sempre stata dedicata alla donazione del sangue. Disponibile 24 ore su 24, 7 giorni su 7, Franco abitava in un appartamento nell’Ospedale Umberto I di Monza (in seguito Ospedale San Gerardo vecchio) messo gratuitamente a disposizione dalla direzione sanitaria. Tra le sue infinite attività, terminate nel mese agosto del 2018, ricordiamo i prelievi del sangue, la gestione dell’emoteca, le chiamate per prenotare e sollecitare le donazioni, la promozione delle iscrizioni, il controllo della pressione agli anziani.

Nel libro “Gocce di vita donate”, realizzato nel 2010 dall’associazione per il 50° anniversario di Fondazione, Franco era stato definito da Claudio Pollastri “l’icona storica” dell’Avis di Brugherio. Nel capitolo “Le storie” sono riportate numerose testimonianze dell’attività e della profonda umanità di Franco. Scrive Pollastri nell’introduzione: “…“Le storie” sconfina nel romanzo dove la fantasia del racconto si mischia – come una flebo ricostituente – con fatti e persone autentiche che tutt’ora frequentano la sede dell’Avis Comunale di Brugherio”, ne riportiamo alcune:

“… un gruppo di avisini brugheresi aveva deciso che ormai era il momento di staccarsi da Milano e diventare autonomi con una sede propria. La voce correva nelle aule di catechismo dell’oratorio dove   Franco e Angelo (Casati) e molti altri volenterosi dedicavano le loro domeniche pomeriggio a insegnare l’amore per il prossimo. Un insegnamento che si trasformava in esempio concreto diventando volontari Avis e donando il proprio sangue a un fratello sconosciuto che chiedeva aiuto per la vita”.
“Ricordo il mio primo prelievo. L’invito di Franco ai nuovi che diceva “dai vieni e prova, uno come te deve donare litri di sangue e poi ti sentirai meglio, in pace con la coscienza per avere aiutato una persona a guarire, forse addirittura gli hai salvato la vita”.
“Una curva più stretta delle altre nella corsa disperante dell’ambulanza verso l’ospedale di Monza mi fa sobbalzare e Iris mi stringe la mano e mi dice “dai, che poi c’è Franco che pensa a tutto e se serve una trasfusione, lui c’è sempre, è una specie di angelo custode del malato. La sua è una missione””.
“Ma è l’inno alla vita il tema propulsore della missione che Franco svolge quotidianamente e ininterrottamente (“Le mie ferie sono per le strade deserte in cerca di chi doni il sangue quando tutti sono in vacanza!”)”.
“E poi gli attestati gli arrivano anche senza chiederli: l’Avis gli ha donato la Croce d’Oro, il comune di Brugherio gli ha manifestato “i sensi del proprio apprezzamento” con una sorta di Premio della bontà consegnato dal sindaco Giuseppe Cerioli (e nel 2016 la Benemerenza Civica dal sindaco Marco Troiano). E poi gli è giunta anche la Croce di Cavaliere della Repubblica per “meriti umanitari”. La città di Monza gli
ha donato il Giovannino d’oro l’equivalente dell’Ambrogino d’oro milanese.

Ma nonostante questi incensi mondani, Franco ha messo in un angolo, in bacheca, le targhe, i cavalierati per tornare al suo motorino che lo porta verso la sua terra di missione, l’Ospedale San Gerardo dei Tintori di Monza, dove quando si accenna a Franco gli ammalati, i medici e gli infermieri tradiscono, attraverso uno sguardo luccicante e commosso che, in quell’uomo, c’è qualcosa di diverso, qualcosa che ha molto da spartire con l’eroismo”.

Riportiamo infine il sintetico ma toccante saluto che Franco ci ha inviato dopo la festa del 60° anniversario di fondazione:

Carissimi Avisini,
la festa del 60 anniversario è stata bellissima e commovente. Ho avuto il piacere di salutare e stringere la mano a tantissimi avisini premiati. Siete tutti nel mio cuore e nei miei ricordi.
Anche se non vi chiamo più vi invito a prenotare subito la donazione, c’è sempre bisogno, doniamo il sangue: diamo sollievo agli ammalati e ai bisognosi.

AVIS Brugherio